L’omologazione auto Euro 3 riguarda le vetture immatricolate dopo il primo gennaio 2001 ma molte città ne stanno proibendo la circolazione.
Le norme relative alle emissioni inquinanti prodotte dalle auto stanno diventando sempre più stringenti. Le varie Case automobilistiche sono così chiamate a rispettare parametri sempre più severi per le vetture di nuova immatricolazione, investendo grandi risorse nella ricerca e nello sviluppo di nuove tecnologie che rendano i motori a combustione interna sempre meno inquinanti.
A partire dal 1993, è entrato in vigore un sistema di classificazione dei veicoli a motore basato sulla quantità di emissioni inquinanti prodotte. Per limitare l’inquinamento atmosferico prodotto dalle auto, la Comunità Europea impose l’utilizzo della marmitta catalitica e l’alimentazione ad iniezione; nel 1996, con l’introduzione del protocollo Euro 2, le limitazioni sulle emissioni vennero estese anche ai motori diesel.
In generale, il protocollo prevede una serie di parametri standard che le autovetture devono necessariamente rispettare per poter ottenere l’immatricolazione. Nel corso degli anni, i limiti imposti dalle direttive europee sono diventati sempre più bassi e molti modelli che rispettavano i parametri dei protocolli precedenti hanno finito per subire limitazioni alla possibilità di circolare; è questo il caso delle auto Euro 3; vediamo di seguito di cosa si tratta.
Cosa significa auto Euro 3
Quando si parla di ‘Euro 3’ ci si riferisce ad uno standard sulle emissioni inquinanti introdotto a cavallo del nuovo Millennio. Le auto nuove immatricolate dopo il primo gennaio 2001 (e fino al primo gennaio 2006) dovevano essere obbligatoriamente omologate come Euro 3 per poter circolare liberamente; in aggiunta, con l’introduzione di tale protocollo (in sostituzione di quello Euro 2), le Case automobilistiche sono obbligate ad installare il sistema EOBD per ridurre il quantitativo di emissioni prodotte.
Nella sostanza, l’omologazione Euro 3 certifica che la vettura, in base al tipo di sistema di alimentazione, rispetta determinati limiti quantitativi per quanto riguarda le emissioni inquinanti; in particolare:
- Per le auto a benzina: 2.3 g/km di monossido di carbonio (CO), 0.2 g/km di idrocarburi (HC) e 0.15 g/km di ossidi di azoto (NOx);
- Per le auto a gasolio: 0.64 g/km di monossido di carbonio (CO), 0.56 g/km di idrocarburi e ossidi di azoto e 0.05 g/km di polveri sottili (Particolato PM10).
Per effettuare una verifica auto Euro 3 ed accertarsi se la propria vettura rientra all’interno del protocollo di omologazione, basta consultare la carta di circolazione: alla riga V.9 viene indicata la normativa di riferimento; per le auto Euro 3, ad esempio, la dicitura può essere: ‘1999/102/CE’; nella pagina seguente del libretto può essere ulteriormente riportato “rispetta la direttiva 1999/102/CE rif. 98/69 CE“. In alternativa, il sito ufficiale dell’ACI e il portale dell’Agenzia delle Entrate permettono di ottenere anche questo genere di informazione nelle sezioni dedicate alla verifica della scadenza del bollo auto.
Le auto di classe Euro 3 vengono indicate da una o più delle seguenti sigle di identificazione: 98/69/CE – 98/77/CE rif 98/69/CE A – 1999/96/CE A – 1999/102/CE rif. 98/69/CE – 2001/1/CE rif 98/69/CE – 2001/27/CE A – 2001/100/CE A – 2002/80/CE A – 2003/76/CE A 1.1.2001.
Circolazione delle auto di classe Euro 3
Poiché ogni classe ambientale sostituisce quella precedente più recente, è lecito chiedersi se le auto euro 3 possono circolare. La risposta, in linea di massima, è sì. Va però sottolineato come, soprattutto in alcune città particolarmente grandi, congestionate dal traffico e attanagliate dall’inquinamento atmosferico, le amministrazioni comunali abbiano limitato o proibito del tutto la circolazione delle Euro 3 (spesso il divieto riguarda aree specifiche, come ad esempio il centro storico).
A Roma, ad esempio, il divieto di circolazione per le auto Euro 3 diesel dovrebbe scattare a novembre 2019; a Milano, invece, a partire dal 25 febbraio 2019, è stato imposto il blocco alla circolazione all’interno dell’Area B, dal lunedì al venerdì, dalle ore 7.30 alle ore 18.30, per tutte le auto che rientrano nella classe Euro 3.
Dal primo ottobre 2018, inoltre, nelle Regioni di Lombardia, Piemonte, Veneto ed Emilia Romagna è entrato in vigore il “Nuovo Accordo di programma per l’adozione coordinata e congiunta di misure per il miglioramento della qualità dell’aria nel bacino padano“, sottoscritto dagli enti regionali nel 2017.
L’accordo prevede, tra il primo ottobre ed il 31 marzo, il divieto di circolazione per i veicoli privati a diesel di categoria Euro 3 tra le ore 8.30 e 18.30; tale limitazione, a partire dal primo ottobre 2020, verrà estesa ai veicoli Euro 4 e, dal 1° ottobre 2025, anche agli Euro 5. Ciascuna Regione ‘gestisce’ tali disposizioni in maniera autonoma: fermo restando il blocco nei giorni feriali, le fasce orarie possono variare leggermente; inoltre, è necessario coniugare le disposizioni contenute nell’accordo con la loro attuazione a livello locale: per questo, ad esempio, il blocco ai diesel Euro 4 previsto in Emilia Romagna alla fine del 2018 è slittato.
Elenco auto Euro 3
Il parco auto circolante in Italia è piuttosto vecchio e le auto Euro 3 benzina e diesel ne rappresentano una buona percentuale per via dei molti esemplari ancora in circolazione, sia a benzina che a diesel; di seguito, un elenco dei principali modelli che rientrano – anche solo in parte, dal momento che una stessa generazione può coprire un lasso temporale maggiore o minore della durata del protocollo di omologazione – nella classe Euro 3:
- FIAT Punto (seconda serie);
- FIAT Idea;
- FIAT Panda (seconda serie);
- FIAT Croma (2005 – 2006);
- Volkswagen Golf (quarta serie);
- Volkswagen Polo (quarta serie);
- Renault Megane (seconda serie);
- Renault Clio (seconda serie);
- Renault Modus (fino al restyling del 2007);
- Renault Laguna (seconda serie);
- Mercedes-Benz Classe A (prima e seconda serie);
- Mercedes-Benz Classe C (seconda serie);
- Opel Astra G (seconda serie);
- Opel Meriva A (prima serie);
- Opel Corsa C (terza serie);
- Alfa Romeo 147 (prima e seconda serie);
- Ford Focus (prima serie);
- Ford Fiesta (ultimo restyling quarta serie e quinta serie);
- Ford Mondeo (seconda serie);
- SEAT Ibiza (seconda serie – restyling 1999 – e terza serie);
- Audi A2;
- Audi A3 (prima serie – restyling 2001 – e seconda serie);
- Audi A4 (seconda e terza serie);
- Kia Rio (prima e seconda serie);
- Citroen C3 (prima serie);
- Citroen C4 (prima serie);
- Citroen Xsara Picasso;
- Honda Jazz (prima serie);
- Toyota Yaris (prima serie);
- Skoda Fabia (prima serie);
- Mazda 3 (prima serie);
- Land Rover Freelander (prima serie);
- Nissan Micra (seconda serie);
- Volvo S40 (prima e seconda serie);
- Volvo V50;
- Volvo XC70 (seconda serie);
- Lancia Y (prima serie dopo il restyling del 2000);
- Lancia Ypsilon (fino al restyling del 2006);
- Suzuki Ignis (prima serie);
- Hyundai Santa Fe (prima serie).
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